lunedì 29 luglio 2013

Siamo stati #Corsari



Ho letto, scavato, parlato, commentato di Pasolini per 50 giorni. Una sorta di Nemesi, un bisogno di riportare alla luce il sotteso perché non vi siano più fraintendimenti e la Storia compia il suo ruolo di giudice e pacificatore. Perché oggi è questo che accade: le colpe dei padri sono ricadute inesorabilmente sui figli. E così ha senso raccontarci gli Scritti Corsari del poeta, profeta e visionario, che se aveva le visioni è perché qualcuno o qualcosa lo illuminava per bene dall’alto.

Lo abbiamo fatto in tanti con la presunzione tipica di questi anni, in cui tutto appare possibile, anche fare #twitteratura. Ma lo abbiamo fatto bene, con rispetto, pur criticando e, a volte, attaccando. Abbiamo attaccato gli Scritti Corsari quando la desolazione della presa di coscienza era troppo forte, troppo dolorosa. Abbiamo criticato la fragilità del poeta, le sue scelte contraddittorie, il suo essere donchisciottesco. Ma forse la critica era verso noi stessi, che non siamo in grado, ora come allora, di usare una voce anche solo simile alla sua per denunciare lo scempio che abbiamo sotto gli occhi. Non con quella determinazione, ostinazione, polemica.

Abbiamo fatto filosofia, a modo nostro, con gli strumenti di oggi. Una filosofia indotta da una lettura forte, che non fa sconti, a nessuno, neppure a noi stessi. Ma la filosofia è educazione del pensiero libero, e grazie a Pasolini abbiamo riscoperto che sappiamo e possiamo pensare da uomini e donne liberi. Ora sarebbe bello finalmente agire, per passare questa consapevolezza ai nostri figli.

Abbiamo riso, sì, ci siamo anche divertiti con Scritti Corsari, è questo che fanno i liberi pensatori. A volte erano sorrisi amari, quelli dovuti all’ironia del caso [o della Storia] che ci fa vivere oggi corsi e ricorsi del tempo che fu. Tutto cambia, nulla è cambiato. Altre volte erano risate di gusto, quelle legate al ricordo, alla tradizione, ai costumi di un’epoca che tanto ci ha segnato, che tanto ci ha lasciato. Che eredità!

La #twitteratura degli Scritti Corsari oggi finisce, ma non ha termine ciò che lascia in bocca. Uno strano sentimento d’ineluttabilità. Eppure…eppure noi non ci arrendiamo, siamo #Corsari.

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