domenica 3 febbraio 2013

Ti amo, ma posso spiegarti. E non c'è Moccia che tenga...




Oggi se parli di poesia ti guardano subito storto. Se poi hai anche l’ardire di leggerle, declamarle o addirittura scriverle, beh, sei spacciato ( o spacciata se sei donna, ma per le donne c’è un discorso a parte, che loro si sa, sono sdolcinate – ma chi l’ha detto…).
Comunque ho acquistato il libro di poesie di Guido Catalano “Ti amo, ma posso spiegarti” (Miraggi Edizioni) perché non ho mai letto Moccia, e un titolo così, oltre a fargli il verso mirabilmente, mi avrebbe consentito di pareggiare il conto. Così pensavo.

Per prima cosa bisogna capire se si tratta di un libro di poesie o cosa.  La poesia segue certe regole ben precise, date dalla metrica e dallo scrivere in versi (magari anche sciolti, ma sempre versi sono, altrimenti è prosa), per cui possiamo comporre terzine, quartine, sonetti, poemi, insomma, quello che più ci aggrada purché le regole siano rispettate e gli “a capo” non siano casuali. E qui sta l’errore. Almeno per il poeta Catalano che, ce lo dice proprio al principio, nel suo “Preambolo dell’autore” : Una volta quando mi dicevano che ‘sta roba non è poesia, rispondevo che anche Montale andava un sacco a capo. Non funzionava. Poi mi son convinto che non è poesia. Più che altro mi ha convinto il mio commercialista .Qui dentro ci sono 47 cose andate molto a capo. Con tutta probabilità è poesia. Secondo me spacca.

Sapete quando state lì, da soli, affaccendati in qualunque cosa, e la mente va lo stesso, pensa, perché non sa fare altro, quello è il suo mestiere. Ecco, quei pensieri lì, scaturiti tra voi e voi, se poteste trasferirli immediatamente sulla carta probabilmente vi stupirebbero. Perché sono pensieri liberi, senza sovrastrutture, senza alcuna costrizione. Sono pensieri geniali, e per questo li si dimentica subito. Guido Catalano i suoi è riuscito a metterli nero su bianco. Pensieri liberi, non versi sciolti. E la metrica non serve. Si affrontano tutte le tematiche: i rapporti sociali, la crisi, le nevrosi, le domande esistenziali, le relazioni uomo/donna, il blocco dello scrittore e si ride, in compagnia, da soli, si ride da star male. Ho cominciato a leggerlo in treno. Ho dovuto smettere perché non riuscivo a frenarmi e la gente mi guardava come si guarda una pazza. Però non sono poesie comiche (continuo a chiamarle poesie per comodità, in realtà non c’è un sostantivo che le definisca.). Forse c’è un po’ dell’umorismo pirandelliano, del grottesco alla Woody Allen, c’è satira ma c’è anche molto di più. C’è la capacità di osservare il mondo e se stesso con l’aria scanzonata di chi non si aspetta nulla per cui tutto è un dono. C’è l’abilità geniale di usare le parole come le palline del giocoliere, lanciandole in alto e facendole rimbalzare solo alla fine dell’esibizione. 

Già i titoli dei brani (ecco, potrei chiamarli così, come fossero canzoni) sono di per sé una sfida (a cominciare, a proseguire, a fermarsi per respirare, a capire se è solo il titolo o se il brano è già cominciato). Come non lasciarsi attrarre da “L’uomo che scoprì il vero nome di Dio” per venire poi a conoscenza che scoprì il vero nome di Dio/alle 14.37 di una domenica di ottobre (se volete sapere qual è il vero nome di Dio dovrete comprare il libro…); oppure cercare di scoprire perché “L’uomo che non solo non voleva amare ma aveva anche serie difficoltà con l’uso del trapano elettrico” non riuscì mai ad usare l’attrezzo in questione per cui tutti i suoi libri stavano sempre per terra (anche qui dovrete comprare il libro per saperlo. Ah! Le frasi tra le virgolette sono proprio i titoli…); o ancora come sedurre una ragazza con un dialogo auspicabile (ce ne sono 6 di dialoghi auspicabili, e tutti finiscono immancabilmente con un invito strappato, quindi funzionano…), magari una ragazza dall’altezza feroce, o una ragazza dai capelli disastrosi.

La realtà è che Guido Catalano è un guizzo di follia fatto poeta, sensibile e libero. Leggerlo è godimento sereno, quando tutto è permesso, sorridere, ridere e magari anche piangersi nelle orecchie. Come quando guardi Love Story. 
Sed

Titolo: Ti amo, ma posso spiegarti
Autore: Guido Catalano
Editore: Miraggi Edizioni
Pubblicazione: Dicembre 2011-Brossura
ISBN:  978-88-96910-18-4
Prezzo: € 12,00