domenica 29 luglio 2012

COLUI CHE RITORNA - IL BOOKTRAILER

Ecco in anteprima il Booktrailer di Colui che ritorna, ideato, diretto e prodotto da Alessandro Trigona Occhipinti per Liber-Dogma e interpretato da Daniela Ricci




venerdì 27 luglio 2012

In vacanza con mia madre - CETTEIDE - EPISODIO VI






Souk de Il Cairo - Tutti i sud del mondo


 

Tanti sono i Supermercati, anche qui, e le catene cui appartengono sono le stesse che si possono trovare in tutta Italia. Mia madre ieri mi ha detto “Andiamo al Superpil”. Ecco, devo dire la verità, mi son sentita in difficoltà. Ho intuito ovviamente che si riferiva a un supermercato, ma…QUALE? Sono costretta a far pubblicità, perché il vero nome del magazzino in questione è Iper Simply, una specie di discount ibrido in cui si trova di tutto, anche i prodotti locali. E, a pensarci bene, in un luogo del genere, dove i prezzi sono più bassi, dove la gente spende i suoi soldi, dove si favoriscono i prodotti a kilometro zero e le produzioni del territorio, forse si riesce davvero a far diventare SUPER questo PIL, almeno quello locale. Ma l’apoteosi dello shopping con mia madre è stato quando mi ha chiesto di andare dalla “Donnetta” e dalla “Parente”. “Ma non hanno un nome?” “Le ho memorizzate così sul cellulare!” Eh si, perché la sua rubrica telefonica è una serie infinita di Anna, Pina, Antonio, Francesco, e così via, senza alcuna distinzione, e non trova mai nessuno. Queste due persone invece hanno un nomignolo, perché sono importanti in quanto fornitrici dirette di prodotti di qualità. La “Parente” è nostra parente, per questo si chiama così. “Come ci è parente?” “Perché sua madre ha sposato il fratello di zio Ciccio, che era cugino di zia Teresina, la cognata di….”. Confesso, ho rinunciato a saperne di più. La “Donnetta” in effetti è piccolina, ma il motivo di tale nome è dovuto al fatto che è una persona semplice. E come si intende con mia madre! “Quanto le fate al chilo queste zucchine d’acqua?” brendendo una zucchina lunga almeno 60 cm “E fate 1,00€ al chilo” “1,00€ al chilo? Ma se quello del carretto me lo fa a 0.50!” “E vabbò, avete ragione. Sono 2 chili 1,00 €” “Cetta, ti piacciono le zucchine d’acqua?” “No” “Va bene, allora la prendo!” Dopo aver ascoltato una contrattazione degna di un souk egiziano con il garbo di una volta e il Voi come pronome, va bene così, mangerò la zucca d’acqua. Alla prossima!

La specialità di mia madre - Immagine presa da qui

mercoledì 25 luglio 2012

In vacanza con mia madre - CETTEIDE - EPISODIO V


Quella che ero una volta...
 
La convivenza con mia madre si arricchisce ogni giorno di nuovi momenti topici. Oggi abbiamo affrontato tematiche di tipo esistenziale. Cosa voglio dalla vita, cosa mi aspetto, come mi sento in questo momento. Capita ogni tanto di tornare ragazzi e avere un genitore che ti ascolta e ti consiglia, con la sua saggezza dettata dall'esperienza, è sicuramente qualcosa di prezioso, da tener caro. "E' che qui, quest'estate, mi sembra di esser tornata indietro nel tempo, di aver ritrovato quella che ero una volta" "La cosa importante è che tu ti senti bene figlia mia" "Io mi sento benissimo, rinata!" "E' perché ti sei staccata dalle cose di tutti i giorni" "E' vero, mi sento più leggera" "E pensa che c'è gente che paga un sacco di soldi dal fisioterapista"...E' proprio vero, "Mens sana in corpore sano"! Alla prossima puntata!
 

domenica 22 luglio 2012

In vacanza con mia madre - CETTEIDE - EPISODIO IV


Ogni erba ha il suo prato, ogni prato ha il suo mare...
 
Continuano le avventure di "In vacanza con mia madre", anche se non si può certo parlare di vacanza, e non a causa della mia mamma... Ieri siamo arrivate al lido alle 19.00. C'è un parcheggio enorme e un bellissimo e larghissimo marciapiede che porta dal parcheggio all'ingresso. A destra e a sinistra del marciapiede ci sono delle aiuole enormi, con l'erba tagliata a prato inglese. Ho raccolto le mie borse e borsette e mi sono avviata verso il marciapiede ma, voltandomi, mi sono accorta che lei non mi seguiva. "Dove vai?" "Non passiamo dall'erba?" "Con questo marciapiede così grande perché vuoi passare sull'erba?" "Perché è più fresca!" ........no comment.....
 

venerdì 20 luglio 2012

In vacanza con mia madre - CETTEIDE - EPISODIO III


Immagine presa da qui


A volte ritornano...era il titolo di un film? Era un thriller? Non lo ricordo, so solo che è la prima cosa che mi è venuta in mente quando oggi mia madre mi ha detto: "Torniamo stasera" "Come stasera...ma domani Minosse sarà più potente che mai..." Poi ho notato la parolina "stonata": TORNIAMO. Torniamo CHI? Era una sola mia madre, e ora mi si moltiplica? Posso reggere un'estate intera tanti cloni materni? Ricominciano, amici cari, le puntate di In vacanza con mia madre. Dopo questa breve pausa rilassante lei ha deciso di tornare, e non da sola...Le ho chiesto "Come mai?" e lei: "Stamattina ero tutta rilassata in camera quando ho sentito un urlo. Mia cugina aveva visto una vipera sotto la ruota dell'auto e, poiché ho paura delle vipere, ho deciso di tornare con tua zia (sua sorella, ndr.)" "Ma era in casa o sotto la ruota dell'auto?" "Sotto la ruota" "...e mi dici cosa ci dovreste andare a fare voi sotto la ruota dell'auto?" A questa mia logica domanda è seguito un attimo di silenzio, solo un attimo, in cui io ho riposto tutte le mie speranze... "Se la vipera è lì noi non possiamo più uscire di casa, quindi torniamo". Le mie speranze distrutte da una vipera cecchino... A domani!

A volte ritornano, me lo diceva il "maestro"...

giovedì 19 luglio 2012

In vacanza con mia madre - CETTEIDE - EPISODIO II

 
 
"Buongiorno mondo. Ieri sera mia madre non capiva perché fossi così appassionata nell'attendere i risultati di Strega 2012. Dopo averle spiegato che non si trattava del liquore ma di un premio ha visto in TV Piperno con una bottiglia di Strega in mano...mi ha guardata con aria di sufficenza. Questa convivenza forzata ha i suoi lati positivi però. Cosa c'è di meglio che essere svegliata alle 6 del mattino da tua madre che spalanca la porta e discute animatamente con un pescivendolo in un linguaggio alieno? "Mamma, non puoi urlare così alle 6 del mattino, la gente dorme" "Non urlavo, è che nel silenzio la voce si sente di più"...e con questa logica risposta il seguito alla prossima puntata..."
 
 
 
 

martedì 17 luglio 2012

In vacanza con mia madre - CETTEIDE - EPISODIO I

Titanic
 
Buongiorno mondo. Ieri è stata una giornata surreale. Interagire con mia madre così a lungo non mi capitava da quando, ancora ragazzina, tornavo da scuola e le raccontavo le mie "cose segrete". Ora, ormai adulta, mi trovo a dover affrontare una convivenza "forzata" e non mi sono mai divertita tanto. Tornando a ieri i quesiti più "pressanti" da affrontare sono due: 1) Le capsule che le ha messo il dentista sono al Titanic. Ne è convinta. Ora devo farle capire che non affondano se le mette in un bicchiere. 2) La particella di Dio è la prova scientifica dell'esistenza del Padreterno. Qui la vedo dura, perché ho usato la parola "bosone" e il nome "Higgs" e mi ha guardata come se avessi bisogno di un esorcismo.
Il seguito alle prossime puntate...
Bosone di Higgs - La particella di Dio

 

domenica 15 luglio 2012

BIBLIOTETICA - UNO SCRITTO DI MAURO SANDRINI

Ho l'onore, oltre che il piacere, di conoscere personalmente Mauro Sandrini, ingegnere, sociologo e autore del libro Elogio Degli E-book 
Come scrittrice, come lettrice, come appassionata di tutto ciò che definisco Arte letteraria vorrei condividere con voi questo suo scritto, che mi ha emozionata e commossa.


BIBLIOTÈTICA

Mauro Sandrini

mauro@elogioebook.com

La biblioteca d’inverno, al mattino presto. Una coppia di ragazzi
studia, la sala quasi vuota. Fuori il freddo, l’umido, la frenesia
frenetica di un mondo che corre verso una follia senza freni.
Dentro, i sogni, le fatiche e le paure per gli esami da preparare
s’impastano con un tempo diverso dove tutto è ancora possibile,
il tempo perso e il tempo nuovo, gli amori non ancora nati e gli
sguardi chiari delle promesse.
È un cantone extra-ordinario la biblioteca: uno spazio off-shore
dal mondo. Come i paradisi fiscali sono nei sogni di tutti i biscazzieri
della finanza, la biblioteca è il paradiso di chi ha tempo.
È il vero paradiso, anzi. Perché qui non c’è denaro. È un’isola
dimenticata dalla nostra società. L’assenza di denaro la rende
uno spazio puro, più ancora delle chiese dove denaro e potere
determinano il luogo e i riti. In biblioteca no. Non c’è alcuna carriera
da intraprendere, nessuna indulgenza cui aspirare, nessun
peccato da espiare. C’è soltanto uno spazio, un tempo, interrotti
di tanto in tanto dalle risarole degli adolescenti che troppo stretti
stanno in questo luogo. Ma che qui cercano, e ottengono, la
solidarietà silenziosa dei compagni e delle compagne con cui trasformano
il tempo di preparazione all’esame o all’interrogazione,
in un tempo di divertimento: di giochi e di scherzi tutti sottovoce,
un po’ come la pentola che sobbolle piano mentre sul fuoco
si cucina una pietanza importante. Ecco in biblioteca sobbollono
piano le energie ed i pensieri di ciò che fluirà domani nella nostra
società.
Le biblioteche sono belle. Le più belle, però, sono le piccole
biblioteche di provincia: Fusignano, Sant’Alberto, Massa Lombarda.
Gioielli sopravvissuti ad un secolo (e più) di sconfitte. Un
tempo in cui gli ultimi hanno perso tutto: le guerre, le rivoluzioni,
persino le speranze. I forti, i padroni, coloro che non hanno
occhi per guardare neppure se stessi nello specchio, hanno distrutto
ogni cosa: i loro cuori, le piante, il mondo. Di una, però,
si sono dimenticati: le biblioteche. Proprio perché estranee al circuito
del denaro non erano interessanti per loro. In particolare
quelle piccole, lontano dai centri, dove la bibliotecaria conosce
i nomi dei bambini e saluta i genitori come si fa con gli amici,
dove il bibliotecario consiglia un libro nuovo allo straniero. Dove
l’aria che si respira è la stessa per lo studente universitario e per
il curioso di tutto ciò che si nasconde fra i libri. Dove ogni pagina
è una possibilità, un mondo nuovo verso cui allungare la mano:
come nell’Eden verso la mela.
La biblioteca è il luogo dove mi accompagnava mio padre da
bambino. Quell’aroma impastato di libri, polvere e legno che
emanava dagli scaffali è sedimentato dentro di me. Lui, ferroviere
con la licenza di quinta elementare, non ci era mai entrato
prima in quel luogo. Il modo con cui ne storpiava il nome mi
sembra oggi poesia pura. Con lui, infatti, non si andava alla
biblioteca ma in bibliotètica, un neologismo che restituisce agli ultimi
il luogo da cui da sempre il potere li ha esclusi. Con una
parola nuova mio padre restituiva a se stesso e a quelli come lui
la cultura che i potenti avevano tenuto per sé nei millenni.
Magari c’era chi rideva di questa sua apparente incapacità di
pronunciare correttamente il nome del luogo. Ma bibliotètica è
un universo a parte nel mondo della cultura. La biblioteca è sopravvissuta
nelle nostre città anche, e sopratutto, perché serviva
alla trasmissione della cultura del potere. I tomi pesanti e difficili
delle scienze, della giurisprudenza, dell’economia sono ancora li
a renderne conto. La biblioteca era il luogo dove i giovani rampolli
della borghesia erano autorizzati ad allenarsi per prendere
il posto dei padri nel guidare la società. Bibliotètica è altrove, in
un’altra dimensione. È la nicchia femminile che sopravvive negli
interstizi del linguaggio del potere maschile. Con un esercizio
di etimologia immaginaria possiamo riconoscere in questa nuo-
va parola tre particelle. La prima è biblio: libro. La biblioteca è
il mondo dei libri; si ma quali? Per chi? La seconda particella
che incontriamo è tet, il succo della vita, il nucleo della maternità
che nutre con la propria tetta non solo il figlio, ma il mondo.
Un sentimento, quello della conoscenza, riservato non ai pochi
discendenti dei già acculturati, ma un nutrimento che si diffonde
nel mondo. L’ultima particella che emerge dal neologismo intrecciata
alla precedente è etica: la biblioteca oggi ha forse il ruolo
che avevano i conventi nel medioevo, non tanto di mettere al sicuro
la cultura, quanto di preservare le ultime radici di umanità
presenti nel nostro esistere sociale. Radici che sono tanto in pericolo
quanto i ghiacciai che si sciolgono per il surriscaldamento
del pianeta.
Bibliotètica, allora, non è l’errore di un ferroviere più avvezzo
alle carte che ai libri, ma un passaggio evolutivo, la possibilità di
collegare la conoscenza al cuore e ai progetti condivisi. Un luogo
dove la curiosità e i sogni di ciascuno si nutrono della solidarietà
silenziosa dei propri vicini di tavolo fra i libri. Per avventurarsi
nella realtà e cambiarla. Con desiderio.
Grazie per questo assaggio di poesia in prosa.
Sed