sabato 28 aprile 2012

#Librinnovando. Un viaggio nell'editoria e il web. Chi sopravvive?

In questa splendida giornata di sabato, 28 aprile 2012, ho scelto consapevolmente di chiudermi in un'aula dell'Università di Torvergata a Roma anziché spalmarmi sotto il sole su una spiaggia. Ma il sacrificio è valso la pena. Librinnovando edizione romana è stato per me un'esperienza nuova e, a tratti, surreale. Comunque interessante. Parlare di ciò che si è detto mi pare ripetitivo; numerosi i partecipanti sui social, in streaming, aggiornati costantemente su twitter con l'hashtag #Librinnovando e grazie al lavoro indefesso di @CLetteraria, delizioso gruppetto di giovani che ha lavorato a 8 mani fino alla fine. Ho fatto incontri bellissimi con @Leggendolibri (Simona) e @IlMenocchio (Roberto) con i quali ho avuto uno scambio di opinioni e idee che mi ha senza dubbio arricchita. La prima parte del dibattito in aula verteva sulle biblioteche e l'editoria scolastica e il loro approccio al digitale. Esempi interessanti, tutto piuttosto tecnico. La platea ha preso "vita" nel dopo pranzo. Gli argomenti relativi all'editoria digitale, gli ebook, il self-publishing sono stati trattati ad ampio raggio. Si è parlato di costi di pubblicazione, del rischio del monopolio di Amazon e conseguente morte dell'editoria tradizionale, piccola e grande, della diminuzione dei lettori che a loro volta diventano scrittori alimentando il business degli ebook selfmade o delle piattaforme collegate. Applauditissimo l'intervento di Barabba, la casa editrice che non c'è e che pubblica tutto gratuitamente, anche i libri che non ci sono. Qualcuno brillava per l'assenza: gli scrittori. Unico invitato e con diritto di parola, Sergio Covelli, che ci ha divertito con la sua lezione filmata su come si pilotano le classifiche e relative vendite sul web. Quante cose ho imparato. La più importante? Quando l'argomento fondamentale di un dibattito sui libri e l'editoria riguarda la distribuzione e non la divulgazione non ci si può stupire poi se il self-publishing trionfa. Uno scrittore ha un unico obbiettivo: essere letto. E con molta umiltà si presenta al giudizio di chi reputa competente, l'editore. Quando viene sistematicamente ignorato ha un'unica risorsa: autopubblicarsi (ma si, diciamolo in italiano!). Forse dopo un'attenta strategia di marketing, acquisendo un pò di visibilità, arriverà sulla scrivania di un competente addetto ai lavori che potrà anche dirgli: "Non vali nulla" o magari no. Certo qualcosa cambierà. O avremo regalato ai lettori un talento o avremo restituito al mondo un potenziale ingegnere. 
Sed

giovedì 26 aprile 2012

Cose che accadono di notte...

Può accadere che una notte, si perché per me le 22.00 di lunedì è notte fonda, insomma può accadere che una notte di aprile un gruppetto di amiche virtuali si incontri su un Forum letterario e cominci a parlare di un libro. Qualcuno potrebbe dire: "Cosa c'è di nuovo?". E' vero, di forum ce ne sono molti, su qualunque argomento e per qualunque motivo, ma l'eleganza con la quale http://libri.tempoxme.it/ alias Giuditta ci ha ospitate nel suo salotto, la verve con la quale http://www.appuntidicarta.it/ ha commentato con me e Giuditta le splendide pagine (solo i primi 5 capitoli) del libro di Williams, Stoner, edito da http://www.fazieditore.it/ che gentilmente ha sbirciato tra le righe con divertita partecipazione, tutto questo ha fatto si che le oltre due ore di chiacchiere si siano trasformate in un confronto interessante, profondo e appassionato. Se Giuditta vorrà ci incontreremo nuovamente il 7 maggio, con la lettura di altri 5 capitoli del libro, e a questo punto l'invito è aperto a tutti: leggete i primi 10 capitoli, iscrivetevi al blog e appuntamento il 7 alle ore 22.00 su http://libri.tempoxme.it/index.php?option=com_kunena&func=showcat&catid=7&Itemid=46


Sed

La prima intervista televisiva

Il 18 aprile sono stata intervistata dall'emittente Super3 per il programma Monitor. Grazie a Giuseppe Nigro per avermi invitata e a Sara Lucernoni per avermi fatta sentire a mio agio. E un grazie speciale va a Marco Belli, lui sa il perché.
Sed

venerdì 13 aprile 2012

Musil - Il giovane Torless - RECENSIONE

Fresca di lettura di un classico, Il giovane Tӧrless di Robert Musil, provo a farne una recensione prima che il senso di quanto letto svanisca nelle nebbie di più quotidiani pensieri.

Robert Musil

Musil dice che per lo scrittore i riferimenti autobiografici sono una regola, e senz’altro nell’opera giovanile Il giovane Tӧrless è facile intuirlo, ma non voglio far qui un’analisi del pensiero e della vita dell’autore. Voglio invece soffermarmi sulle sensazioni. C’è lo smarrimento, c’è la banalità di una quotidianità piatta, monotona, c’è il color seppia di quelle foto d’epoca di cui si intuisce il contenuto mentre i contorni rimangono sbiaditi, sfocati. E poi c’è la sensibile descrizione dei dettagli, la luce di alcuni paesaggi e degli antri nascosti e scovati quasi per caso, quel pulviscolo dorato che pare avvolga ogni cosa ma che dona fascino e mistero anche a un semplice pavimento di tavole di legno. Su tutto domina la crudezza del racconto, la descrizione semplice, senza enfasi e per questo più vera delle angosce adolescenziali e degli smarrimenti che ne derivano. I giovani maschi dell’inizio del ‘900 uguali ai giovani maschi di oggi, ma forse più smaliziati, più curiosi e per questo crudeli nella loro ricerca interiore e nel loro spasmodico bisogno di appagare i sensi, appagare i bisogni, placare la febbre del cambiamento sperimentando senza porsi limiti di coscienza e di decenza. Il sesso, la sodomia, le torture e il tormento interiore sono narrati con delicato distacco, lo stesso che accompagna il giovane protagonista e che riesce, in uno stile narrativo mai volgare seppure esplicito, a catturare l’attenzione e a far si che le stesse domande che assillano Tӧrless giungano al lettore attuali e pressanti, e le risposte restino comunque sospese e perdute nel passaggio inevitabile dall’adolescenza alla maturità.
Il racconto dei fatti di per sé è scarno e potrebbe essere contenuto in una cartella. La storia di un gruppo di giovani cadetti in un collegio austriaco agli inizi del ‘900, dei loro turbamenti adolescenziali e della loro ricerca di un senso ai perché della vita, dove l’invisibile, l’irreale si confondono con il visibile e il reale in un percorso univoco dove ciò che non è tangibile (anima) ne è parte integrante e necessaria, un ponte per poter accedere alla visione reale dell’esistenza.
Tutto ciò che “riempie” l’opera è una cornice colma di suggestioni visive ed emozionali, in cui le parole “rotolano” e sobbalzano restituendo al lettore il piacere di una corsa in discesa nel pendio dell’arte letteraria.
Sed